Sono passati 70 anni ma il ricordo
della più grande tragedia della storia dell'umanità è ancora vivo.
Durante gli anni del dominio nazi-fascista milioni di persone furono
deportate e trucidate all'interno dei lager, campi di concentramento
dislocati in tutta Europa. Donne, bambini, anziani sterminati
soltanto perchè diversi da chi era al potere: una catastrofe, questa
la traduzione del termine shoah dall'ebraico, che macchiò di sangue il
secondo conflitto mondiale.
"Quel che è accaduto ci riempie
di grande vergogna. Perché sono stati i tedeschi ad essersi resi
colpevoli di tanto dolore: non dobbiamo dimenticare che i molti
milioni di vittime sono una nostra colpa". Lo ha detto la
cancelliera Angela Merkel, partecipando con alcuni sopravvissuti a
una commemorazione a Berlino per il 70mo della liberazione del campo
di Auschwitz. "Abbiamo la responsabilità di comunicare quanto
noto su quelle atrocità e di tenere viva la memoria", ha
aggiunto.
La Giornata della memoria deve quindi
servire alle generazioni future: i sopravvissuti alla tragedia della
Shoah sono sempre di meno, ma il loro ricordo non morirà mai, a noi
spetta il compito di raccogliere questa eredità e condannare ogni
atrocità del passato per fare in modo di non ripeterlo in futuro.