martedì 16 luglio 2013

Lettera inviata da AFEVA al Presidente del Consiglio Enrico Letta


“Illustrissimo Presidente del Consiglio e illustrissimi Ministri, per poter dare tutela effettiva alle parti civili di questo processo, cioè alle vittime di una strage purtroppo ancora in corso (solo a Casale e Cavagnolo circa 60 mesoteliomi all'anno) ma soprattutto per il principio di giustizia in esso affermato, siamo a richiedervi formalmente un sostegno concreto e deciso dello Stato, finalizzato al superamento degli ostacoli procedurali ed economici evidenziati.
Tale richiesta, in verità, ha già trovato da parte del Governo Italiano un’importante riconoscimento nel Piano Nazionale Amianto del marzo di quest’anno (che è stato preceduto dalla Conferenza Nazionale Amianto di Venezia organizzata dal Ministro Balduzzi con i Ministri Clini e Fornero);  l’obiettivo 5 di tale documento recita infatti: “Al fine di dare concreta attuazione ai contenuti della sentenza Eternit per quanto riguarda in particolare l’immediata esecutività delle provvisionali nei confronti delle parti civili, il Ministero del Lavoro ritiene opportuno istituire un tavolo di lavoro nazionale con le altre amministrazioni interessate e i soggetti danneggiati, al fine di assicurare il principio della effettività delle tutele in favore delle parti lese.” Va peraltro rilevato che proprio il Ministro del Lavoro del precedente governo aveva conferito all’INAIL, sulla base della provvisionale ad essa riconosciuta in primo grado, l’incarico di “capofila” nelle esecuzioni all’estero, ruolo che comportava tra l’altro l’assunzione di significativi adempimenti e costi burocratici. Proprio l’esclusione dell’INAIL dagli aventi titolo al risarcimento rende di estrema importanza l’attuazione dell’impegno governativo sopra enunciato: un “tavolo di lavoro nazionale” che rappresenta un indispensabile momento di confronto e coordinamento tra le parti coinvolte, volto soprattutto a individuare le migliori strategie per tutelare le parti civili, ammalati e familiari di vittime in primis, se necessario valutando l'opportunità di specifici provvedimenti governativi. In senso adesivo a tale proposito si registrano numerose interpellanze e mozioni parlamentari, una delle quali, la 1-01112 del 19 luglio 2012, sottoscritta da oltre 100 deputati.
Riteniamo, in conclusione, che la strada tracciata dal Piano Nazionale Amianto sia la più idonea a dare esecuzione al contenuto di una sentenza pronunciata in nome del Popolo Italiano nei confronti di chi si è reso responsabile di un disastro ambientale di proporzioni catastrofiche. Confidiamo che le Signorie Vostre colgano la grande aspettativa che circonda questo caso, non solo tra le vittime ma nella società in generale. Un ruolo attivo dello Stato a fianco dei suoi cittadini più deboli, che non vanno lasciati soli di fronte ad una  grave e profonda ingiustizia, rafforzerebbe enormemente la fiducia del Paese in quella certezza del diritto di cui, mai come oggi, avvertiamo tutti un estremo bisogno.  Come Associazione di familiari delle vittime di Casale e Cavagnolo che con CGIL CISL e UIL rappresentiamo la stragrande maggioranza delle parti civili, saremmo sommamente grati se ci venisse consentita l’opportunità di esporre questa nostra convinzione alla Presidenza del Consiglio. Pur consapevoli dei molteplici impegni e dei compiti gravosi che richiedono la piena attenzione del capo dell’Esecutivo, confidiamo di poter dimostrare, in un incontro diretto,  già di per sè significativo, l’estrema importanza di un intervento statale in difesa dei principi fondamentali dello stato di diritto”.
Associazione Famigliari e Vittime Amianto (AFEVA)

lunedì 15 luglio 2013

La Ballata delle "Cose chiuse"...

"Io vivo in una bella città..." recita una canzone de "L'opera dei Ragazzi" e in effetti è vero, io vivo in una bella città, peccato che Casale Monferrato stia perdendo pezzi qua e là e man mano che andiamo avanti la situazione è sempre più nera...luce in fondo al tunnel? o sono cieco io o proprio non c'è nessuna luce.

Abbiamo perso l'università, la facoltà di Economia che finalmente dava l'opportunità agli studenti monferrini di  laurearsi proprio a Casale, CHIUSA.

Le fabbriche che portavano lavoro a migliaia di operai: CHIUSE

Moltissimi negozi di generi diversi: abbigliamento, alimentari, materiali edili, ecc.. CHIUSI

In questi anni sono comparsi grandi ipermercati con all'interno tantissimi negozi, bene: 90% di questi: CHIUSI

Casale aveva un tribunale, punto di riferimento per tutto il Monferrato, da settembre: CHIUSO

Per andare a Milano o Torino con il treno, si può partire dalla stazione di Casale e prendere le coincidenze a Vercelli, da settembre la linea Casale-Vercelli: CHIUSA.

Io vivo in una bella città, ma l'unica "cosa" che rimane qual è? il Po? se non si prosciuga anche quello...
A parte gli scherzi non rimaniamo che noi, oggi, "bisogna continuare ad avere speranza in un futuro migliore" ok, ma nel concreto e subito, occorre l'impegno da parte di tutti, a seconda delle proprie possibilità impegnarsi in prima persona e non lasciar cadere tutto nel silenzio...raccogliamo firme, scriviamo ai giornali e alle istituzioni, facciamo casino, ma non rimaniamo indifferenti mentre ci tolgono la terra da sotto i piedi...