“Illustrissimo Presidente del Consiglio e
illustrissimi Ministri, per poter dare tutela effettiva alle parti civili di
questo processo, cioè alle vittime di una strage purtroppo ancora in corso
(solo a Casale e Cavagnolo circa 60 mesoteliomi all'anno) ma soprattutto per il
principio di giustizia in esso affermato, siamo a richiedervi formalmente un
sostegno concreto e deciso dello Stato, finalizzato al superamento degli
ostacoli procedurali ed economici evidenziati.
Tale richiesta, in
verità, ha già trovato da parte del Governo Italiano un’importante
riconoscimento nel Piano Nazionale Amianto del marzo di quest’anno (che è stato
preceduto dalla Conferenza Nazionale Amianto di Venezia organizzata dal
Ministro Balduzzi con i Ministri Clini e Fornero); l’obiettivo 5 di tale documento recita
infatti: “Al fine di dare concreta attuazione ai contenuti della sentenza
Eternit per quanto riguarda in particolare l’immediata esecutività delle
provvisionali nei confronti delle parti civili, il Ministero del Lavoro ritiene
opportuno istituire un tavolo di lavoro nazionale con le altre amministrazioni
interessate e i soggetti danneggiati, al fine di assicurare il principio della
effettività delle tutele in favore delle parti lese.” Va peraltro rilevato che
proprio il Ministro del Lavoro del precedente governo aveva conferito
all’INAIL, sulla base della provvisionale ad essa riconosciuta in primo grado,
l’incarico di “capofila” nelle esecuzioni all’estero, ruolo che comportava tra
l’altro l’assunzione di significativi adempimenti e costi burocratici. Proprio
l’esclusione dell’INAIL dagli aventi titolo al risarcimento rende di estrema
importanza l’attuazione dell’impegno governativo sopra enunciato: un “tavolo di
lavoro nazionale” che rappresenta un indispensabile momento di confronto e
coordinamento tra le parti coinvolte, volto soprattutto a individuare le
migliori strategie per tutelare le parti civili, ammalati e familiari di
vittime in primis, se necessario valutando l'opportunità di specifici
provvedimenti governativi. In senso adesivo a tale proposito si registrano
numerose interpellanze e mozioni parlamentari, una delle quali, la 1-01112 del
19 luglio 2012, sottoscritta da oltre 100 deputati.
Riteniamo, in
conclusione, che la strada tracciata dal Piano Nazionale Amianto sia la più
idonea a dare esecuzione al contenuto di una sentenza pronunciata in nome del
Popolo Italiano nei confronti di chi si è reso responsabile di un disastro
ambientale di proporzioni catastrofiche. Confidiamo che le Signorie Vostre
colgano la grande aspettativa che circonda questo caso, non solo tra le vittime
ma nella società in generale. Un ruolo attivo dello Stato a fianco dei suoi
cittadini più deboli, che non vanno lasciati soli di fronte ad una grave e profonda ingiustizia, rafforzerebbe
enormemente la fiducia del Paese in quella certezza del diritto di cui, mai
come oggi, avvertiamo tutti un estremo bisogno. Come Associazione di familiari
delle vittime di Casale e Cavagnolo che con CGIL CISL e UIL rappresentiamo la
stragrande maggioranza delle parti civili, saremmo sommamente grati se ci
venisse consentita l’opportunità di esporre questa nostra convinzione alla
Presidenza del Consiglio. Pur consapevoli dei molteplici impegni e dei
compiti gravosi che richiedono la piena attenzione del capo dell’Esecutivo,
confidiamo di poter dimostrare, in un incontro diretto, già di per sè significativo, l’estrema
importanza di un intervento statale in difesa dei principi fondamentali dello
stato di diritto”.
Associazione Famigliari e Vittime Amianto (AFEVA)
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