giovedì 23 maggio 2013

Morto il barone De Cartier a dieci giorni dal processo Eternit...




TORINO- Mentre lunedì i suoi difensori erano in aula a parlare delle sue società come la Etex, nella notte il barone Louis De Cartier è morto all’età di 92 anni. Una notizia che arriva a quasi dieci giorni dalla sentenza d’Appello e che vedrà cambiare possibili scenari, soprattutto per quanto riguarda gli indennizzi alle parti civili. De Cartier era stato condannato a sedici anni di reclusione per disastro ambientale doloso e permanente e inosservanza delle misure di sicurezza antinfortunistiche sul posto di lavoro assieme all'altro imputato, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny.
Con la sua morte De cartier viene stralciato dal processo e la sentenza riguarderà solo Schmidheiny, resteranno da valutare dunque le condizioni per le cause civili della Etex e i risarcimenti. Lunedì i legali difensori di de Cartier con l’avvocato Giuseppe Sbisà in prima linea, avevano sostenuto la totale estraneità del loro imputato dalla dirigenza di Eternit Italia: “Non si può pensare di citare in giudizio la Etex come responsabile civile- aveva affermato- Louis de Cartier non ha mai avuto un ruolo di gestione in Eternit Italia, poiché il suo ruolo era limitato ad incassare i dividendi delle società partecipate, quindi perché dovrebbe pagare gli indennizzi alle migliaia di parti civili? Il nostro assistito non aveva neanche il tempo materiale per occuparsi degli  stabilimenti italiani, la sua era solo una gestione di portafoglio in CFE. Il management di Eternit era tutto italiano”.
Per i difensori di Schmidheiny, Alessio Amato e Matteo Mangia l’azione risarcitoria di Inail non andrebbe esercitata da un giudizio penale, ma andrebbe rivolta direttamente alla magistratura svizzera. Gli avvocati difensori hanno rimarcato il fatto che nei confronti di una delle sue società, la Anova, le notificazioni non sarebbero valide perché tecnicamente irregolari secondo loro.

Sentenza d’Appello il 3 giugno a Torino
La data della sentenza d’Appello è stata fissata dal tribunale di Torino per lunedì 3 giugno, da Casale verranno organizzati molti pullman da parte dell’AFEVA. Saranno attese inoltre moltissime delegazioni da altri paesi come Francia e Belgio, per rimarcare ancora una volta che la vicenda Eternit e in particolare il processo sono sotto gli occhi di tutto il mondo.

OVVIAMENTE PRESENTE!!!!!

lunedì 20 maggio 2013

Guariniello: Eternit come l'Ilva di Taranto




TORINO- In attesa della sentenza d’Appello del 3 giugno si stanno concludendo a Torino le repliche delle udienze preliminari. “La vicenda Eternit, come l’Ilva di Taranto sono accomunate da un elemento fondamentale: il tentativo da parte della proprietà di depistare e minimizzare il rischio derivato da certe lavorazioni industriali” con queste parole Raffaele Guariniello ha tenuto l’ultima replica delle accuse lunedì in tribunale. “Grazie alle vittime dell’amianto- ha continuato il pm- siamo riusciti a capire che il disastro aveva una sola regia, la proprietà che sapeva del rischio. Le nostre conclusioni ci portano a chiedere per Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier vent’anni di reclusione per disastro doloso permanente. Per noi non esiste la possibilità di prescrizione: il mesotelioma è una malattia che impiega decenni a svilupparsi nell’organismo, quindi il reato è da considerarsi consumato nella data in cui si è verifi ato il disastro (altrimenti si prescriverebbe un reato prima che questo si realizzi)”. Concordi con l’accusa anche la procura, mentre Inail e Inps insistono perché venga riconosciuto il diritto degli enti al risarcimento. Intanto è emerso che a Bagnoli la magistratura di Napoli ha sequestrato l’area ex Eternit, poiché la rimozione e la bonifica non sono state ancora compiute, nonostante le affermazioni rassicuranti del teste Gianfranco Caligiuri. La prossima udienza si terrà oggi, in cui replicheranno le società responsabili civili.