lunedì 20 maggio 2013

Guariniello: Eternit come l'Ilva di Taranto




TORINO- In attesa della sentenza d’Appello del 3 giugno si stanno concludendo a Torino le repliche delle udienze preliminari. “La vicenda Eternit, come l’Ilva di Taranto sono accomunate da un elemento fondamentale: il tentativo da parte della proprietà di depistare e minimizzare il rischio derivato da certe lavorazioni industriali” con queste parole Raffaele Guariniello ha tenuto l’ultima replica delle accuse lunedì in tribunale. “Grazie alle vittime dell’amianto- ha continuato il pm- siamo riusciti a capire che il disastro aveva una sola regia, la proprietà che sapeva del rischio. Le nostre conclusioni ci portano a chiedere per Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier vent’anni di reclusione per disastro doloso permanente. Per noi non esiste la possibilità di prescrizione: il mesotelioma è una malattia che impiega decenni a svilupparsi nell’organismo, quindi il reato è da considerarsi consumato nella data in cui si è verifi ato il disastro (altrimenti si prescriverebbe un reato prima che questo si realizzi)”. Concordi con l’accusa anche la procura, mentre Inail e Inps insistono perché venga riconosciuto il diritto degli enti al risarcimento. Intanto è emerso che a Bagnoli la magistratura di Napoli ha sequestrato l’area ex Eternit, poiché la rimozione e la bonifica non sono state ancora compiute, nonostante le affermazioni rassicuranti del teste Gianfranco Caligiuri. La prossima udienza si terrà oggi, in cui replicheranno le società responsabili civili.

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