ROTTERDAM- L’amianto
crisotlito (il cosiddetto “amianto bianco”) non è stato inserito dall’ONU nella
lista delle sostanze ritenute nocive per l’uomo. Questo è il triste bilancio
della Convenzione di Rotterdam di martedì scorso, in cui per la quinta volta
grazie al parere sfavorevole di alcune Nazioni, l’amianto resta “libero” di
essere lavorato in diversi Paesi del mondo.
I gruppi in rappresentanza della società civile esprimono
una grave preoccupazione: la Convenzione è stata messa sotto scacco
dall’industria dell’amianto che non vuole vengano implementate le misure di
sicurezza per ambiente e salute previste dalla Convenzione. Pareri contrariati
sono emersi da diversi esponenti: “E’ oltraggioso che sette paesi (Russia,
Kazakhistan, Kyrgyzstan, Ucraina, Zimbawe, India e Vietnam) trasformino la
Convenzione in un’occasione per proteggere i profitti dell’industria
dell’amianto invece di proteggere la salute e l’ambiente” ha affermato Kathleen
Ruff, co-cordinatrice della Convenzione di Rotterdam.
Fernanda Gianassi, ispettrice del lavoro in Brasile ha
affermato di assistere continuamente all’importazione nel suo paese di prodotti
contenenti amianto senza etichette e racconta che in Brasile ci sono molte
vittime a causa del cancro dovuto all’esposizione di questa fibra: “Dal momento
che questi paesi si rifiutano di seguire norme di commercio responsabile,
questo forzerà gli altri paesi a cercare altre misure come un bando totale dell’amianto.
Questi paesi oggi hanno ottenuto solo una cosa: rimandare di poco il problema,
in questo modo si sono isolate dal resto del mondo indignando la maggioranza
degli stati che insistevano nell’avere il diritto ad essere informati”.
A Rotterdam era presente una delegazione casalese coordinata
da Alessandro Pugno: “Abbiamo assistito al triste annuncio- ha affermato Pugno-
L'amianto non è passato, ma rimarrà nell'agenda per la prossima conferenza. I
paesi delusi del mancato accordo (la maggioranza) hanno alzato le loro bandiere
in segno di protesta”. La delegazione aveva consegnato la lettera di Romana
Blasotti Pavesi alla presidentessa della convenzione di Rotterdam, Magdalena
Balicka, purtroppo non hanno concesso di leggerla in plenaria per paura di
irritare gli animi, nonostante il parere favorevole del nostro Ministro agli
Esteri Emma Bonino. Un risultato sfavorevole ma che non ferma la voglia di
lottare e continuare ad informare il mondo sulla pericolosià dell’amianto.
Christian Pravatà