Nei giorni scorsi, Danilo Sulis presidente di "Rete cento passi" ha scoperto con grande vergogna che in una panineria viennese, "Don Panino", si
vendono panini dai nomi: Don Greco, Don Buscetta, Don Corleone, Don
Mori, Don Falcone e Don Peppino, quest'ultimo con chiaro riferimento a
Peppino Impastato.
Nella descrizione del menù si legge: “Siciliano dalla bocca larga fu cotto in una bomba come un pollo nel barbecue”. Per quello su Giovanni Falcone la descrizione è invece: “Sarà grigliato come un salsicciotto”.
"Riteniamo
l'episodio gravissimo e frutto non solo di un utilizzo di cattivo gusto
per motivi commerciali, ma di qualcosa di più profondo. Il menù oltre
ad essere offensivo nei confronti di Falcone ed Impastato fa un lavoro
più sottile accomunando boss mafiosi e collusi con le vittime della mafia.
Temiamo
che non si tratti di un episodio occasionale, di luoghi comuni
sull’Italia o di un episodio di xenofobia. Il logo del locale che
richiama il manifesto del film “il padrino” lo abbiamo già visto anche
in Germania, in alcuni locali spesso gestiti da italiani.
Chiediamo
quindi al Ministro degli Esteri Emma Bonino di intervenire presso le
autorità austriache per l'immediata messa al bando di questi prodotti,
l'oscuramento del sito e per l'avvio di accertamenti sull'origine dei
locali che in Europa portano questo marchio" afferma Sulis.
Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ha commentato con amarezza in una mail inviataci oggi: "come vedete bisogna
indignarsi e lottare per ottenere qualche risultato. Non avete idea
di quanto mi pesi questa vicenda, purtroppo le ferite che dovrebbero
rimarginarsi si allargano sempre di più, i brutti ricordi non
ti lasciano nonostante siano passati 35 anni, sicuramente per colpa
di due "geni" italiani (Marco e Julia Marchetta) che in
terra d'Austria non distinguono il confine fra l'ironia e la
decenza. Arrivare a questo punto, per pubblicità e soldi
significa non avere rispetto per l'uomo e per la sua dignità.
Non si possono superare certi limiti calpestando ogni forma di
pietà cristiana e non tenendo conto che si tratta di persone
morte per una giusta causa. Ancora oggi mi tocca subire queste
umiliazioni e offese.
Purtroppo i "geni" non sono
soltanto in Austria, anche in terra siciliana non mancano. Ricordo
quando l'anno scorso un'emittente televisiva locale,
"Antimafiosa", mi attaccava insultandomi perché
nella mia storica Pizzeria, che molti conoscono come punto di
riferimento per l'impegno antimafia e per l'organizzazione
d'iniziative di grande spessore culturale che hanno visto la
presenza di ospiti come Piero Grasso, Roberto Saviano, Don Luigi
Ciotti, Francesco Forgione, Antonio Ingroia, Franca Imbergamo,
Francesco La Licata, Enzo Ciconte, Umberto Santino e
tanti,tantissimi altri. Questi, hanno coniato addirittura le frasi:
"L'Antimafia a Quattro Gusti", "potete gustare un
Peppino ai Quattro Formaggi", o un "Peppino alla
Marinara", offendendo i nostri clienti con affermazioni come,
"l'utero o il dilettevole", senza rispetto per un grande
lavoro di denuncia in quel territorio molto esposto e per
l'attentato incendiario subito qualche mese prima proprio per aver
portato avanti queste iniziative d'impegno assieme alla mia
famiglia.
Come vedete, se ai cafoni d'Oltre Alpe aggiungiamo
i cafoni Siculi di casa nostra, e di un certo tipo di antimafia, non
arriveremo mai ad una conclusione.
Penso sia importante non permettere a nessuno di mancare di
rispetto alle nostre vittime, noi lo stiamo facendo come famiglia
Impastato e come Centro Impastato.
Continueremo a farlo sino a
quando ne avremo le forze, dalla biblioteca di Ponteranica a Cinisi,
dal Casolare dove è stato ucciso Peppino, a "Casa
Memoria", dove accogliamo decine di miglia di persone che ogni
anno ci danno grandi riconoscimenti per il patrimonio culturale che
rappresentiamo. il nostro impegno è fatto di tanti progetti
nelle scuole del territorio, del lavoro di analisi, di studio e di
ricerca con il Centro Impastato e con la nostra presenza in tutta
Europa ed oltre.
Per concludere voglio ringraziare Rete 100 passi per
l'impegno mostrato nell'affrontare il problema e nel portare avanti
la petizione che ha coinvolto il Ministro degli Esteri Emma Bonino
unitamente all'appello nostro e della Signora Falcone. E' stata
veramente tempestiva nell'intervenire su questa vicenda dolorosa per
tutti. Grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini. Penso che la
battaglia non sia ancora conclusa. Bisogna vigilare e pretendere
rispetto per il nostro impegno".
Nessun commento:
Posta un commento